Nutraceutica: la scienza che rivoluziona un concetto antico
È il 1989 quando per la prima volta il Dr. Stephen De Felice inizia a parlare di Nutraceutica, un neologismo che unisce i termini “nutrizione” e “farmaceutica” per esprimere al meglio quella che sarà la rivoluzione scientifica di un concetto antico. Parlando di nutraceutica De Felice si riferisce infatti alla disciplina che si dedica allo studio “dei componenti alimentari che hanno effetti positivi per il benessere e la salute sia in termini di prevenzione che di trattamento delle malattie”. Cosa c’è quindi di nuovo rispetto al vecchio paradigma di Ippocrate: Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo? La grande novità sta nelle possibilità che il progresso scientifico e le nuove tecnologie ci offrono: identificare la sostanza attiva all’interno degli alimenti e studiarne sia la farmacocinetica che la farmacodinamica. Il passo in avanti portato dalla nutraceutica è, in definitiva, quello di stabilire un dosaggio attivo dei nutraceutici presenti negli alimenti, trattando queste sostanze proprio come principi attivi farmaceutici Dall’Alimentazione all’Integrazione Nascono così gli integratori nutraceutici che integrano la normale alimentazione con sostanze scelte per mantenere le fisiologiche funzioni dell’organismo. L’obiettivo? Conservare lo stato di salute delle persone sane e prevenire l’insorgere di patologie gravi. Perché mantenere le fisiologiche funzioni dell’organismo significa letteralmente preservare quello che è il normale funzionamento di un organo o di un sistema. Gli integratori alimentari in quanto “fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate. (D.L. 169/2004)” svolgono principalmente questa funzione in tre modi: - Aumentando la concentrazione di componenti naturalmente presenti nella dieta, in quantità non sufficientemente elevate per avere effetti sulle funzioni fisiologiche e permettere il mantenimento dell’omeostasi. Tra gli esempi principali, le antocianine del mirtillo, potenti antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi. - Fornendo sostanze normalmente non presenti nella dieta e in grado di dare effetti benefici all’organismo. La moncolina, per esempio, aiuta a mantenere stabili i livelli di colesterolo nel sangue ma può essere ricavata solo attraverso un particolare processo fermentativo del riso rosso. - Aumentando la biodisponibilità di componenti con effetti benefici presenti nella dieta che però non possono essere assorbiti in modo significativo per la salute. Grazie alla nutraceutica è possibile riconoscere lo stretto rapporto che esiste tra le nostre abitudini alimentari e il nostro benessere, scegliendo i nutrienti più adatti alle esigenze fisiologiche del proprio corpo.